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I migliori prodotti del CES 2016

In mezzo ai grandi lanci, tanti prototipi e progetti finanziati con il crowdfunding hanno catturato la nostra attenzione. Ecco i migliori
In mezzo ai grandi lanci, tanti prototipi e progetti finanziati con il crowdfunding hanno catturato la nostra attenzione. Ecco i migliori

Las Vegas – Con 3800 aziende presenti nelle diverse sedi espositive, il Consumer Electronics Show è la fiera di elettronica più grande del mondo. Ogni anno, a Las Vegas, vengono presentati migliaia di prodotti, solo alcuni dei quali sono effettivamente già pronti per il mercato: molti, infatti, sono ancora in una fase embrionale dell’idea, altri addirittura in cerca di fondi per lo sviluppo. Tra gli ennesimi frigoriferi intelligenti e televisori ultradefiniti, va a finire che i gadget più interessanti si scovano proprio nelle hall meno trafficate, tra un clone cinese e l’ennesimo drone che svolazza a mezz’aria. Tra tutti, questi sono i 10 che ci sono piaciuti di più.


Image 01 (Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Virtuix Omni
La piattaforma per la realtà virtuale è ormai giunta alla sua versione definitiva, pronta per la spedizione a sostenitori di Kickstarter e primi acquirenti. In quattro anni di ricerca e sviluppo il team di Virtuix che l’ha ideata ha cambiato molte cose, trovando nella plastica il supporto ideale per far correre sul posto i giocatori e nei nuovi visori il complemento perfetto per le dimostrazioni. La prima versione dell’Omni, infatti, aveva una base in legno e usava il Kinect per tracciare i movimenti, con risultati a dir poco imprecisi. L’uso di sensori sulle scarpe, invece, permette di muoversi con maggior precisione e minore latenza, mentre le suole in plastica dura scivolano sulla piattaforma, richiedendo un certo slancio per simulare camminata e corsa, quasi come nella vita reale. L’imbragatura alla vita, poi, fa la sua parte tenendo in piedi i giocatori con relativa discrezione. Muoversi dentro Omni è intuitivo e, complice una realtà virtuale sempre più convincente, bastano pochi momenti per essere risucchiati nel gioco e dimenticare di essere in mezzo ad altra gente che intanto ti guarda pensando che sei scemo. Ho fatto più di due ore di coda, per provare questo affare, e credo che siano state le due ore meglio spese della settimana.


Image 01(Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Segway Robot
Un hoverboard che diventa un assistente personale. Ripeto: un hoverboard che diventa un robot. È successo anche questo, a Las Vegas: un mezzo di trasporto è diventato un robot dotato di intelligenza artificiale. Sviluppato da Segway in collaborazione con Xiaomi ed equipaggiato con la tecnologia RealSense di Intel, infatti, il Robot è in grado di raccogliere e interpretare informazioni complesse che gli permettono di muoversi in autonomia, sentire e rispondere. Come mezzo di trasporto, invece, il nuovo Segway ha un’autonomia di 30 chilometri, che può percorrere a una velocità massima di 18 km/h. Presentato come concept, Segway ha annunciato l’arrivo del Robot sul mercato nella seconda metà dell’anno: verrà fornito anche un kit di sviluppo basato su Android per programmare nuove funzioni e interazioni con altri gadget.



Kodak Super 8

Priva di autofocus e totalmente analogica, la nuova videocamera proposta da Kodak è un ibrido che unisce vecchie e nuove tecnologie, riportando in auge un formato vecchio di 50 anni e facendo convergere la magia dell’analogico con la convenienza del digitale. Le pellicole, infatti, includeranno il servizio di digitalizzazione dei filmati in laboratorio: i file verranno inviati via email con un link alla cloud dedicata per scaricarli, editarli e condividerli. L’obiettivo è una lente fissa Ricoh da 6 mm con fuoco e esposizione manuali, mentre tra gli accessori ci saranno uno zoom 6-48 mm e il manico per l’impugnatura. Funziona con bobine da 15 metri a colori o in digitale e permette di scegliere se girare a 9, 12, 18, 24 o 25 frame per secondo. Il microfono – novità assoluta su una Super 8 – ha il classico ingresso a jack da 3,5 mm, per essere sostituito e restare sempre al passo con i tempi, e il sonoro registrato viene salvato in digitale su una scheda SD. La videocamera è stata mostrata a Las Vegas in due versioni, le uniche attualmente esistenti al mondo, e dovrebbe arrivare sul mercato a metà dell’anno in edizione limitata con un prezzo intorno ai 600 euro. Ancora una volta, tu schiacci il bottone, Kodak fa il resto.



Sony PS-HX500 Hi-Res USB Turntable
Un altro gadget che unisce analogico e digitale: il giradischi di Sony, infatti, permette di convertire i propri vinili in file digitali WAVE o DSD, non in mp3. Non che sia un’idea nuovissima: sono anni che vengono proposti sul mercato giradischi con funzioni simili, ma dal design improbabile. Sony, invece, ha mantenuto le linee classiche di un normale giradischi, aggiungendo il meccanismo di conversione al braccio porta testina. La digitalizzazione avviene grazie a un software proprietario, che viene fornito insieme al giradischi.
Il giradischi Sony ha piatto in alluminio, braccio dritto con sistema antipattinamento e meccanismo di abbassamento e sollevamento automatico. Può riprodurre vinili a 33 e 45 giri.


Image 01(Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Faraday Future FFZERO1
A lungo indicata come l’azienda dietro cui si nascondeva Apple per costruire in pace la sua prima auto, Faraday Future è in realtà finanziata dai cinesi di LeTv e a Las Vegas ha presentato un concept elettrico con 4 motori per un totale di 1000 cavalli di potenza. 0-100 in meno di 3 secondi, velocità massima oltre i 300 km/h, la FFZERO1 è costruita intorno al pilota, l’unico ad occupare un abitacolo monoposto. Al centro della plancia spiccano head-up display e la dock per lo smartphone, attraverso cui regolare setup e personalizzazioni della macchina, anche da remoto. La scocca è in fibra di carbonio e materiali compositi, le sospensioni da gara, al momento è un prototipo, ma potrebbe essere commercializzata in edizione limitata. L’architettura modulare sviluppata da Faraday Future permetterà di variare elementi come dimensioni e grandezza delle batterie e di sviluppare su questa stessa piattaforma anche la berlina, che sarà probabilmente dotata anche di guida autonoma.


Image 01(Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Gli schermi flessibili di LG
I display futuristici di LG ormai vanno oltre la forma classica. Gli schermi curvi non sono più una novità: negli ultimi due anni abbiamo visto moltiplicarsi i modelli di tv e qualche smartphone che hanno adottato questa soluzione. Quest’anno, però, LG è andata oltre, mostrando i dual-view curved tiling display: pannelli senza bordo che si possono abbinare, per creare schermi ancora più grandi, avvolgenti oppure ondulati come nella soluzione in mostra qui sopra. Dietro le quinte, poi, è comparso un prototipo di OLED flessibile: un display di 18 pollici sottile come un cartoncino in grado di essere arrotolato su se stesso mentre è ancora in funzione. Ma se un pannello curvo da 55 pollici ha lo scopo di creare un’immagine più avvolgente, quale potrebbe essere l’applicazione di un display con la consistenza di un foglio? Grandi pannelli da arrotolare prenderanno il posto degli schermi per le proiezioni? O forse potremo fare a meno di vedere un televisore spento, facendolo scomparire in fessure di pochi millimetri?


Image 01(Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Makeblock mBot
Ragazzi e robotica. Dal bruco di Fisher-Price ai chip di microduino, al CES di Las Vegas si contavano decine di piattaforme pensate per avvicinare bambini di tutte le età alla programmazione. Tra tutti, i kit di Makeblock mi sono piaciuti per materiali (metallo e alluminio), modularità e completezza dell’offerta: più di 300 parti meccaniche, 60 moduli elettronici e 10 kit di robotica per bambini, principianti e inventori più esperti. La scheda madre al centro del sistema è sviluppata su Arduino e compatibile con Raspberry Pi e può essere integrata a piacimento con sensori aggiuntivi. Gli elementi di programmazione usano la base Scratch2.0 sviluppata dal MIT, ideata specificamente per l’insegnamento di discipline STEM (acronimo che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics). La cosa bella è, come i Lego, che i kit di Makeblock permettono di essere smontati e rimontati assumendo la forma che si vuole e sono anche compatibili con i famosi mattoncini, per costruire le parti necessarie a realizzare la propria invenzione, dal piccolo robot alla stampante 3D. Lo starter kit include le parti per realizzare un rover cingolato o un veicolo a tre ruote – che si può comandare da smartphone e tablet grazie al modulo bluetooth.



Skully AR-1
Il casco del futuro nasce da un’intuizione tanto semplice quanto geniale: un display inserito sulla mentoniera mostra le indicazioni del navigatore e il feed di una videocamera che inquadra cosa succede alle tue spalle, per tenere sempre tutto sotto controllo. La posizione defilata del piccolo schermo – in basso a destra – permette movimento oculare e messa a fuoco naturali e confortevoli, in modo meno faticoso, ad esempio, di come si faceva per adattarsi alla posizione del prisma dei Google Glass. Il guscio è testato per resistere a impatti con accelerazione fino a 400 G. Altre chicche sono la cancellazione selettiva del rumore e la fodera del casco fatta dello stesso materiale della tuta spaziale NASA, che riduce la sudorazione del 70%, pur rimanendo resistente. Grazie alla connessione bluetooth con lo smartphone e a vivavoce e microfono integrati, basta pronunciare “Ok Skully” per attivare i comandi vocali e scegliere tra funzioni classiche come chiamata e navigazione o anche la riproduzione della propria musica. Dopo una fase di lancio che ha raccolto un milione di preordini, si può acquistare online a 1500 dollari in bianco o nero.


Image 01(Foto: Maurizio Pesce / Wired)
Robin Smartphone
Non ha slot per aggiungere una memoria esterna, eppure lo spazio di questo telefono non finisce (quasi) mai. Merito della sua architettura, che salva su cloud i contenuti che usi di meno. Succede automaticamente quando stai per finire lo spazio: le prime a essere spostate sono le app più vecchie, quelle che tieni sul telefono perché non si sa mai quando ti può capitare di averne bisogno. Così l’app c’è, ma non ingombra: sullo schermo, l’icona si scolora e resta in toni di grigio, per segnalare che con un solo tocco puoi riattivarla scaricandola dalla tua nuvola. E se serve farle spazio, Robin sposta un’altra app che non usi da mesi o le foto più vecchie. L’unica cosa che non si muove sono i video, per ora: un aggiornamento a cui sta lavorando la startup permetterà a breve di spostare anche file di grosse dimensioni. Finanziato su Kickstarter con oltre 1 milione di dollari, Robin è finalmente pronto per essere spedito ai suoi sostenitori ed è disponibile online per i nuovi appassionati: costa 399 dollari e si può scegliere in Mint o Midnight.



Sphero Force Band
Chi non vorrebbe comandare un droide con l’uso della Forza? Dopo aver realizzato il gadget di Star Wars più desiderato della storia, Sphero ha presentato a Las Vegas anche un braccialetto per guidarlo con l’imposizione della mano. Force Band, infatti, si connette al robot e aggiunge un significato a ogni nostro gesto: palmo in alto à la Darth Vader per muovere BB-8 in avanti e palmo in basso per tornare indietro. Anche la velocità viene determinata dai movimenti: più la alziamo e più la pallina accelera. Force band riesce anche a trasmettere la direzione: BB-8, infatti, si orienta seguendo la rotazione del polso.


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